SCHEDA SINTETICA UGANDA

SCHEDA UGANDA

Nome Completo: Repubblica dell’Uganda
Popolazione: 34 634 650 ab. (cens. 2014)
Capitale: Kampala 1 507 114 ab. (2014)
Superficie: 241 551 kmq
Lingua ufficiale: Inglese e Swahili, ufficiali, Lugana e varie lingue Bantu
Religione: Cristiana e Islam
Governo: Repubblica
Presidente: Yoweri Museveni (NRM), dal 29-I-1986, eletto il 9-V-1996, rieletto da ultimo il 18-II-2016
Indipendenza: dalla Gran Bretagna, 9 ottobre 1962
Bandiera : sei bande orizzontali di uguali dimensioni, in nero, giallo, rosso, nero, giallo, rosso.
Moneta:s scellino ugandese
Maggiori esportazioni: Caffè, pesce, te, tabacco, cotone e sesamo
Reddito pro capite: US $ 280 (Banca Mondiale, 2006)
Estensione domini: .ug
Fuso orario: UTC + 3
Prefisso internazionale: +256
Sito ufficiale del governo: Statehouse.go.ug

Confini e territorio : Confina a N con il Sudan del Sud, a E con il Kenya, a S con la Tanzania, a SW con il Ruanda e a W con la Repubblica Democratica del Congo. Il territorio è costituito da un vasto altopiano che si innalza a W fino ai 5109 m del Ruwenzori. Al paese appartengono parte del lago Vittoria a S, dei laghi Edoardo e Alberto a W e interamente il lago Kyoga. Il fiume principale è il Nilo Bianco. Il clima è di tipo equatoriale, mitigato dall’altitudine.

GENERALITA’

“…La Repubblica dell’Uganda è una nazione dell’Africa centro-orientale indipendente dal 1962. La politica di divisioni tribali adottata durante il protettorato della Gran Bretagna ha lasciato il segno nel Paese, dando il via ad una lunga serie di colpi di stato e repressioni interne che hanno provocato centinaia di migliaia di morti. Tra il 1997 e il 2002 l’Uganda è stata anche impegnata nella guerra congolese, il conflitto più sanguinoso dalla seconda guerra mondiale. Le truppe ugandesi hanno occupato per diversi anni l’estremità nord-orientale della Repubblica Democratica del Congo e si sono ritirate solo nel 2002, in seguito alla firma degli accordi di pace. L’Onu ha però più volte accusato il Governo di Kampala di condizionare il processo di transizione in Congo e di sfruttare indebitamente i traffici di minerali preziosi presenti nel paese. Attualmente il Presidente è Yoweri Museveni, rieletto per la quinta volta nel 2016, nonostante l’opposizione abbia sollevato numerose proteste a causa di presunte irregolarità nel voto. Per lungo tempo sostenuto dagli Usa, dopo aver rinnegato l’ideologia marxista, Museveni oggi vive una stagione difficile, a causa della fine della guerra sudanese (in cui il Governo ugandese sosteneva i ribelli del sud) che ha privato l’Uganda della funzione stabilizzatrice nella regione. Ad ogni modo, il paese negli scorsi decenni ha vissuto una fase di stabilità politica e di conseguente crescita economica (tra il 1992 e il 2015 il PIL è aumentato in media del 5% ogni anno), sostenuta in particolare dal settore secondario e dal terziario e dall’aumento delle esportazioni e degli investimenti. Il reddito pro-capite delle famiglie è però ancora molto basso, infatti il 19,7% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e il Paese non occupa una posizione onorevole nell’indice di sviluppo umano. Di fatti, si posiziona al 163° posto nella classifica UNDP 2014 con un indice di sviluppo umano pari a 0,483 e una speranza di vita alla nascita di soli 54,3 anni. La situazione ambientale è inevitabilmente condizionata dalla presenza di uno dei più vasti bacini idrici del continente, costituito dai Laghi Vittoria e Albert collegati tra di loro dal fiume Nilo. I programmi di tutela ambientale messi in atto dai diversi governi già a partire dal 1952 hanno però subito una battuta d’arresto nel corso degli anni, a causa dei conflitti degli anni settanta e ottanta, con ripercussioni sulla capacità produttiva del Paese. Secondo i ricercatori le zone umide sarebbero ora a rischio di sovra sfruttamento, infatti, si registrano dei flussi della popolazione verso quelle aree: agricoltura, caccia e pesca intensive potrebbero mettere a rischio le zone umide dell’Uganda. Nel 2009 è stato stimato che circa un terzo delle zone umide dell’Uganda sono andate perdute a causa delle colture e dei pascoli. Inoltre, l’Uganda sta perdendo le proprie foreste (cedute a investitori e imprese private): secondo fonti governative, dal 2009 la copertura forestale è scesa del 18%, dopo un precedente taglio del 24% dal 1990. Dal punto di vista sanitario l’Uganda è attiva nella lotta al virus dell’HIV per cui Il virus oggi colpisce il 7,2%, ma il Paese sta tuttora scontando le conseguenze dell’epidemia degli anni ’90 che causo’ milioni di orfani . Purtroppo l’emergenza sanitaria è tuttora grave: soprattutto nei distretti settentrionali, le condizioni sanitarie risentono ancora dei passati conflitti regionali e malaria, infezioni respiratorie e diarrea permangono la principale causa di morte per i bambini con meno di 5 anni (Dati Unicef 2010). Annualmente si registrano in media 10 milioni e 338 mila casi di malaria.L’accesso all’acqua potabile è permesso al 75% della popolazione, mentre l’accesso ai servizi sanitari solo al 34%. Infine, solo il 1,9% del PIL è impiegato per le spese sanitarie. Anche la politica di scolarizzazione universale sta portando buoni risultati. Dal punto di vista dell’istruzione media, qualche passo avanti è stato fatto: nel 1999 si è arrivati a 6 milioni di bambini iscritti alla scuola primaria, rispetto ai soli 2 milioni che furono registrati nel 1986. Un’impennata arrivò infatti nel 1997 quandola scuola pubblica fu messa a disposizione gratuitamente per quattro figli a famiglia. La qualità degli insegnanti  è relativamente bassa. Attualmente il 78,4% della popolazione risulta alfabetizzata. La spesa per l’istruzione interessa il 2,2% del PIL. Tuttavia,l’accesso all’istruzione è ostacolato da una serie di fenomeni che mettono in pericolo i giovani. Infatti, secondo i dati dello Human Rights Watch, dal 1987 circa 80mila ugandesi sono stati rapiti ed inseriti nelle file dell’LRA. Almeno 38mila di loro erano adolescenti, se non addirittura bambini. Oggi le conseguenze sono molto gravi in termini di sviluppo umano e reinserimento sociale. I bambini rimangono una categoria a rischio: il 14,1% è sottopeso e il tasso di mortalità infantile è altissimo:oltre 59 morti ogni 1000 nascite (con un tasso di fertilità di 5.89 figli ogni donna). Inoltre, il 25% dei bambini lavora. In Uganda si stima la presenza di 2,4 milioni di orfani a causa del precedente periodo di instabilità interna e all’epidemia di HIV/AIDS. Spesso i bambini orfani o provenienti da famiglie numerose ed estremamente povere vengono presi in carico da parenti o coppie facoltose senza nemmeno notificarlo alla polizia e ai servizi sociali. Spesso i minori sono utilizzati come mano d’opera gratuita per i lavori domestici, ricevono un’educazione inadeguata e, nel peggior dei casi, nessuna educazione. Il secondo fenomeno che intacca i diritti dei minori e il dovere del governo di proteggerli riguarda i bambini di strada. Circa 1.000 minori Karamojon (un popolo del nord-est dell’Uganda) sarebbero vittima di un racket organizzato che promette a loro e ai loro parenti fittizie borse di studio o lavori per poi obbligarli a chiedere l’elemosina lungo le strade di Kampala, spacciare droga o prostituirsi. L’età delle vittime è impressionante: dai 2 ai 10 anni….”

(fonte www.focsiv.it).

AREA DEL PROGETTO

L’area interessata al progetto sostenuto dall’Associazione “ VENTO SOLIDALE – ONLUS “, in particolare, è l’area di Kakiri,  Contea di Busiro e distretto di Wakiso (arcidiocesi di Kampala). Wakiso si trova nella Regione Centrale dell’Uganda e confina con i distretti di Mityana e Mpigi a Ovest, con i distretti di Nakaseke e Luweero a Nord, con il distretto di Mukono a Est e il Lago Victoria a Sud. Dal punto di vista climatico è un’area con terreni fertili ma la piovosità non essendo stabile e sicura, ha causato estreme condizioni climatiche nell’area che è detta El Nino, già da tempo arida. Tuttavia le persone coltivano individualmente e in gruppo sia per scopi personali sia per scopi commerciali. Dal punto di vista sociale la popolazione è organizzata in gruppi di tribù chiamati clan. Ogni clan ha un leader e una struttura amministrativa. La tribù più importante del distretto di Wakiso è Baganda che ha un capo conosciuto come Kabaka (Re); molto rispettato da tutti e da ogni persona delle altre tribù. Ci sono varie religioni che coesistono nella comunità, in particolare la religione Cattolica risulta maggioritaria. Dal punto di vista economico la popolazione pratica in quest’area un’agricoltura di sussistenza e piccoli lavori per guadagnare da vivere e per migliorare le sue condizioni di vita così da impedire lo sfruttamento ad opera della malavita organizzata.”

( fonte : ONG St. Michael Women’s Development Group-Buwanuka).